Volevo rivolgermi alle persone che mi hanno scritto dicendo di invidiarmi molto
poichè abito in Val Trebbia e quindi posso godermi in questo periodo un
ambiente ed una Natura degna di essere fotografata sul National Geographics.
Ebbene, avete ragione: sono una persona fortunata.
Purtroppo io me ne sono accorto solo recentemente: è stato necessario
vivere Milano per qualche anno per capire certe cose che oggi mi sembrano
così evidenti.
Solo recentemente ho cominciato a capire che gli svantaggi causati
dall'abitare in un paesino (continui trasferimenti in auto verso la città
per vedere gli amici, per fare spesa, per la scuola, ecc.) sono ampiamente
compensati dai vantaggi (non avere mai giornate di nebbia, vedere un
panorama costituito di non soli palazzi, sentire lo scorrere del fiume, non
avere vicini di casa che rompono se ascolti la musica ad alto volume, non
avere problemi di parcheggio od il terrore di non ritrovare più l'auto,
avere la possibilità di fare sport in modo così comodo, ecc.).
Ho cominciato ad accorgermi di tutto questo solo quando ho iniziato a
vivere il mio paese anzichè limitarmi ad abitarlo.
In altre parole, è solo da quando ho cominciato a sfruttare tutte le
possibilità offerte dalla mia zona che ho cominciato ad apprezzarla ed a
passar sopra tutte le scomodità; è da quando ho capito che se tante
persone si facevano due ore d'auto per venire dalle mie parti per andare in bici
od in kayak io dovevo essere proprio un pirla a rinchiudermi in una palestra
per fare sport o a scappare in città il week-end per andare in qualche bar.
Così ho iniziato coll'iscrivermi ad un gruppo di escursionisti per
passeggiare sui sentieri del mio Appennino, poi volendo vedere più cose
in un minor tempo e volendo provare qualche emozione in più ho cominciato
a girare in MTB, fino a diventare una piccola guida.
Il passo successivo è stato l'avvicinarmi al fiume: ho cominciato col
torrentismo, poi è stata la volta della canoa, anche grazie all'aiuto ed
alla pazienza di alcuni amici che hanno iniziato a portarmi con loro.
Ed è stato proprio il kayak che mi ha fatto rinnamorare della mia zona:
vi giuro che non mi ero mai reso conto di quanto bella fosse la mia valle
fino a quando ho iniziato a vederla stando seduto dentro un kayak.
La prospettiva è completamente diversa da quella cui, di solito, si è
abituati: guardare le gole di un fiume dall'interno, stando all'altezza del
pelo dell'acqua, le fa sembrare ancora più imponenti. Riesci anche a vedere
posti che altrimenti non potresti raggiungere.
Poi ci sono i giochi di luce, le ombre, i riflessi sull'acqua: come si
fa a non innamorarsi?
Io in un anno ho cambiato 3 kayak, se un week-end non riesco a muovermi
mi assale un senso di vuoto, ieri sera (e qui penso di dover andare da uno
psicologo) ho sognato un mare aperto con cascatelle, sassi e morte: penso
che questo sia sintomatico della passione che ti prende quando vinci la
paura di non riuscire ad uscire dal pozzetto.
Io sono convinto che occorra una sorta di allenamento, di educazione per
apprezzare la Natura: nel mio caso è stato proprio il viverla
da protagonista ed in modo intenso che mi ha insegnato ad amarla.
Adesso mi piace trasmettere queste mie esperienze, far provare queste emozioni
anche ad altre persone: così ho iniziato a portare con me i miei
fratelli più giovani, i miei amici, i miei compagni di corso di Milano.
Ora chi viene in contatto con me non puo` sottrarsi ad un lavaggio del cervello
che li convince di quanto è bello passare una vacanza in Val Trebbia,
col suo fiume, con le sue colline, con le sue feste paesane, con la sua gente.
Vi assicuro che io non sono gestore di alcun ristorante o albergo, che non ho
alcun interesse economico a parlar bene delle mie parti: sono solamente molto
felice di abitare qui, ed è questo il motivo che mi spinge a parlarne
così bene.