Era ormai scesa una densa notte, e la nebbia si ergeva ad avvolgere ogni
angolo della strada. I fari cercavano la via grigia tra i bagliori
arancioni dei lampioni. Un bar, forse l'ora giusta per una birra. Al banco
un gruppo di ragazzi, vestiti grunge, cappelli da rappers, muovevano le
teste come le mani, a ritmo della musica del locale. Erano davanti ad una
telecamera digitale e facevano a gara ad intervistarsi sulle sembianze
della mesciatrice di birra dietro al bancone. Io ero ben disposto verso una
rossa, e per quella che ero entrato. La telecamera girava di mano in mano,
quasi fosse un piatto di poker.
"E tu cosa ne pensi?" la frase fermò la mano con il bicchiere a mezz'aria.
"Di che, scusa?".
"Attenti tutti, ciak si gira. Domanda ad un avventore qualunque sulle
qualità della birraia. Obbiettivo: portarla allo spot con noi. Prova 1".
"Niente male, che è sto spot?"
"Spot no! Ciao sono Frank"
"Piero, piacere"
"Ma forse ci conosciamo, mi sembra, sbaglio ma tu non vai in canoa?"
"Si, e voi"
"Ragazzi, avete sentito, si ricomincia da capo. Intervista ad un avventore
con occhio fluviale sulla birraia. Prova 2. Stiamo andando allo spot per la
gara, ci sarai anche tu a vedere?"
"Non penso, c'è un fiume nuovo"
"Senti io questa cosa dei fiumi non l'ho mai capita"
"Quanti anni hai?"
"19"
"Ecco appunto"
"Però sono libero tra 2 giorni"
La rossa stava finendo così, esattamente come era iniziata.
"Perchè no, in fondo il fiume è li."
Il fiume era infatti lì anche dopo due giorni, e lì si ritrovarono con
abbigliamenti un poco diversi Frank e Piero.
"E adesso che si fa? Guarda che mi sono informato, nel giro si dice che ci
sapevi fare davvero"
"Già e tu Frank? a quanto pare il nuovo top rider del rodeo."
"Ok grande capo, adesso che ci siamo presentati.........dov'è il primo spot
del fiume?"
O mamma santa, iniziamo bene, questo dev'essere un grande spaccapalle.
Il fiume, quel giorno si presentava davvero bene, incredibile che fosse
rimasto lì ancora intatto alla vista di canoe e canoisti. Rapide dure,
alcune non troppo, ma da cavalcare fino alla fine, solo per il gusto di
navigare con l'acqua, scendere con lei. Ogni tanto dietro alle rocce
nascevano morte improvvise, una pausa, una riflessione. Eh si, proprio un
fiume da scendere.
"Ok Frank, vai tu". Forse l'ho detto con un po' di malignità, sperando in
fondo che lui si tirasse indietro o che sbagliasse qualcosa.
"Si ma dove si passa?"
"Beh, non so, è la prima volta" la malignità ormai era gonfia di orgoglio!
"Penso comunque che la cosa migliore sia partire e scendere, non credi?"
"Fammi vedere Piero"
Mmmmmmmm bel momento, forse non sanno proprio tutto.
È iniziata la sfida, ormai è realtà quello che prima era soltanto incontro
di parole e di sguardi.
La mia canoa scende veloce, la linea è chiara, e lo diventa ancora di più
appena si è dentro la corrente. La prima morta grande è un invito troppo
forte. Mi giro e guardo.
Frank è preciso, il corpo non ha problemi ad adattarsi ai movimenti
dell'acqua. La canoa entra nei rulli ed inizia a giocare. È tutto un
automatismo ben oliato, una macchina precisa, perfetta, come fosse su di un
binario.
Alla fine della rapida un rullo attende la prova.
"Ehi Piero, non sarà come un rullo artificiale di scarico di una centrale
ma vediamo un po' cosa si può fare"
Bravo, niente da dire, proprio bravo.
Dopo una ventina di minuti di figure finalmente si ricomincia a scendere.
"Cazzo, non sarà mica tutta la discesa così."
Le rapide si susseguono senza sosta, ed ormai la sequenza di discesa è
diventata un rito.
"Fuck you Piero, dammi il tempo, è inutile scendere un fiume se non posso
provare tutte le soluzioni per ogni rullo". Se avessi saputo com'era
scendere un fiume con lui avrei fatto altro, magari anche solo navigare in
chat. Comunque è bravo, sceglie sempre la linea migliore, e poi è
essenziale, mai un movimento di troppo, fuori posto.
Il fiume si scende e basta, si vive, si respira con lui, si gioca anche,
certo, ma soprattutto si vive nel suo correre. Così ho sempre pensato, e
così mi piace pensare ancora, e non sarà certo il più grande canoista del
momento che cambierà le cose.
Il fiume è finito.
"Ciao Piero, domani parto per una gara in Francia. La fanno dentro ad una
fabbrica. Pensa lì c'è un canale che serviva alla pulizia delle scorie
della lavorazione. Era la prima volta che scendevo un fiume, mica tanto
bello però, sono pochi gli spot adatti in un fiume dove puoi fare rodeo.
Comunque divertente."
"Ciao Frank, hai ragione, non sono davvero molti, auguri per la gara."
La portiera della macchina è già aperta. Frank si gira dubbioso.
"Ma davvero scendevate così tutto un fiume, e per di più
a vista, non vi è
mai venuta l'idea di trovare in 2 metri tutto quello che il fiume può dare?
Che so divertimento, acrobazie, ragazze, anche l'esser conosciuti e
sponsor?"
E adesso che gli rispondo. "Penso che l'importante sia vivere il tempo, e
se poi hai delle cose da dire meglio. Certo che il fiume è il fiume ed un
viaggio rimane sempre un viaggio".
"E con questo cosa vuoi dire?"
"Niente, ma piuttosto dimmi tu, è tanto che vai in barca?"
"Sono già 2 anni e tu?"
"30 mi sembra, o giù di li"
"E come mai non abbiamo incontrato nessuno in acqua, sai noi allo spot
siamo sempre in tanti?"
"Non so, forse è più facile il tutto, e poi non rischi niente, al massimo
ci rimetti la faccia. Oppure sarà perchè non ci sono più fiumi in giro da
scoprire."
"Adesso devo andare, perchè non vieni a provare qualche volta tu?"
"Chissà, forse qualche volta."
La macchina parte, il fiume è li davanti, c'è un rullo proprio a portata,
sembra buono per provare lontano da occhi indiscreti. Scendo di nuovo in
acqua, entro nell'onda con un bel surf, il piacere di sentire l'acqua
scorrere veloce sotto la barca, e rimanere li. Sempre li come a far parte
dell'onda. Che manovra faceva Frank? Inclinava la barca, ruotava la testa a
valle, il corpo si girava e le andava dietro, ecco era così, ma laggiù i
miei occhi già vedono oltre. Il fiume sparisce dietro ad un ansa, c'è una
rapida, il fiume..............e la mia canoa gli va dietro.