Articolo ufficiale Di Alessandro Rognone.
Qualcuno temeva che sarebbero stati sufficienti
una settantantina di canoisti per indurre la Gazzetta del Ticino a uscire con il
titolo''Gli Italiani occupano la Moesa''. Bene così non è stato, tuttavia solo
perchè sabato scorso Promokayak è invece approdato nel Cantone dei Grigioni.
Infatti il terzo appuntamento di questo circuito - ideato dai principali club
lombardi che si dedicano al turismo - si è tenuto sabato scorso sul principale
affluente del Ticino in terra elvetica ed ha visto la presenza di più di ottanta
canoisti accompagnati da una trentina di congiunti che hanno approfittato della
bellissima giornata di sole per godersi le amene rive della Moesa.
L'appuntamento coordinato da Lario Kayak, ha visto alla partenza prevista nei
pressi della centrale idroelettrica di Norantola almeno una cinquantina di
kayakers che, a mezzogiorno, si sono aggregati ai trentasei irriducibili che
all'ultimo hanno deciso di partire più a monte per pagaiare anche sul più
difficile tratto delle gole di Sorte. Come nelle precedenti uscite, anche questa
volta tutto è andato al meglio, con i meno esperti che hanno effettuato la
discesa sino a Roveredo sotto l'occhio vigile dei numerosi istruttori, sempre
pronti a indicare i passaggi migliori e a prestare soccorso quando si sono
verificati gli inevitabili - ma per la verità non frequenti - bagni. Tre ore di
puro divertimento che hanno visto la Moesa letteralmente invasa da queste
imbarcazioni multicolori, tanto suscitare l'attenzione dei viaggiatori della
ferrovia turistica della Val Mesolcina che scorre per lunghi tratti proprio
accanto al fiume.
Al termine pranzo e meritato relax per tutti nell'ampia area verde adiacente al
campeggio di Roveredo, dove, i più temerari, hanno anche voluto rendersi conto
che, rispetto a quella della piscina, la temperatura dell'acqua del fiume non
era poi così severa. Continua quindi la marcia di Promokayak: il prossimo
appuntamento è per il 18 maggio con La Lucciolata, discesa serale sul Naviglio
Grande.
Dal Nostro inviato Emanuele Villa
MOESA svizzera 12 maggio 2007
La sveglia e' all'alba (6.30), va beh, tutto ok
per un giorno feriale,ma il sabato dopo un venerdi' di bagordi finiti verso
l'1.30 dovrebbe
essere un po' piu' rilassato questo perche' il brianzolo emanuele non ha la
vignetta, la famigerata
tassa svizzera per la circolazione in autostrada e, in quanto brianzolo oltre
che po' xeno-svizzero, si rifiuta di pagarla! quindi deve
raggiungere anselmo (heil president!) a turbigo per un ritrovo alle 8.00
il viaggio e' ameno, chiacchiere di viaggi e canoa, auto (ma il sottoscritto non
ci capisce niente) e donne :-P
arriviamo a destinazione verso le 10.00 nel frattempo pero' altre macchine di
canoisti (vittorio, agostino e roberta) ci avevano raggiunti in autostrada,
quella svizzera, dove non si puo' osare
neppure 1km/h oltre i limiti perche' il grande fratello ci osserva ed e' pronto
a colpirci col laser nascosto nella montagna
la localita' e' roveredo, appena oltre il confine tra il canton ticino e i
grigioni. in un parcheggio non distante dal campeggio una folla
numerosa di canoisti si sta formando qui troviamo anche gli altri compagni di
discesa, benito e ivano, piero e gastone
gli organizzatori recitano le istruzioni per l'uso: imbarco1 - rana azzurra -
facile imbarco2 - rana rossa - intermedio imbarco3 - rana nera - difficile
io e anselmo andiamo per la rana rossa, ma il rimpianto per non aver almeno
provato le gole e' ancora forte. amen, il fiume sta li' e tornero' sicuramente
la giornata e' splendida, cosi' come la valle, verde lussureggiante;il sole e'
caldissimo, a volte delle nuvole occhieggiano oltre le montagne, in un
cielo di un azzurro intenso e sereno all'imbarco intermedio incontro qualche
cernuschese e qualche cassanese, alcuni si fermano per la rossa,altri
proseguono per la nera (accidenti, quanto mi sarebbe piaciuto scendere da li'!)
io e anselmo siamo forse gli ultimi a imbarcarci ma tra i primi a decidere
di scendere, gli altri amici del gruppo ci aspettano alla rana
azzurra, percio' non tentenniamo, poche pagaiate di prova, due traghettini
due, il tempo di guardare giu' e via
il tratto, almeno per me, e' molto divertente: un susseguirsi continuo di
rapide, piccole soglie e piccoli buchetti
anselmo indica la linea e io lo seguo senza problemi grossi, certo, la
tecnica e' quella che e', pero' scendo con una certa tranquillita'
infatti il grado di difficolta' non e' alto, quindi non c'e' apprensione e
la discesa avviene nel massimo relax e al massimo del divertimento
l'anselmo fa in tempo a farsi un eskimo in corrente da manuale, m'inchino alla
classe del presidente ma ci aspetta un appuntamento col passato... raggiunti gli
altri mi
accorgo che la mia zulu e' un kayak... corto!?! il gruppo infatti offre
una vector, delle corsica e una typhoon da 4m, oltre a una strana canoa
gonfiabile da usare senza paraspruzzi. niente di piu' corto di 2.70m
comunque le altre rapidelle sono facili, a volte un po' sporche, a volte invece
molto ondose ma nessuna difficolta' a valle di una di queste, poco oltre un
ponte, mi metto a giocare
traghettando e surfando sulle onde... mi distraggo, non tento neppure l'appoggio
e mi giro. e che ci vuole? faccio l'eskimo, tanto e' acqua
piatta!? e uno calma, che ci vuole? tanto e' acqua piatta! e due... azz,
tranquillo, posizione, acqua piatt... bagno!! mannaggia! se c'e'
una cosa che mi fa incazzare e' proprio questo, il bagno in acqua piatta,
dico io, fosse stata balmuccia >-o comunque l'acqua e' talmente bassa e la
corrente cosi' lenta che recupero tutto e guadagno la riva, dove un anselmo da
"riso sotto i baffi" mi raggiunge per vedere se tutto e' a posto
scantoniamo, cioe' passiamo da un cantone all'altro e mollemente giungiamo
allo sbarco, ben oltre il campeggio. si e' decisa una discesa un po' piu'
lunga di quella indicata dall'organizzazione, giusto per approfittare del lungo
viaggio e della bellissima giornata al campeggio il gruppo se ne esce con vino,
pane e salame, prosciutto,
mortadella, fontina e grana, insomma, tutto l'occorrente per un pranzone
da sportivi! le chiacchiere ripercorrono alcune vicende canoistiche,
imprese d'altri tempi, quando l'acqua non era mai poca e il vino non era
da meno.nes-caffe' con il fornelletto da campeggio e, come ammazzacaffe', una
vodka ucraina originale portata da roberta e agostino sarei pronto per la
pennica e in effetti un po' sonnecchio, mentre anselmo si spara una
riunione al vertice tra presidenti e big vari il finale e' una specie
d'esplorazione/ispezione serale delle gole, che lascio con un po' di
rammarico, ma cui do' l'appuntamento per la
prossima volta cerchiamo anche d'infrattarci col jeeppone, ma la macchina e'
troppo larga e non passa proprio dal sentiero, percio' torniamo indietro
verso
l'imbarco della rana nera e ci reimmettiamo sulla strada principale si torna a
casa, ormai sono le 19.30 quando arriviamo a turbigo, le
20.30 a concorezzo per la cronaca, la serata e' finita con una cenetta a base di
prosecco della valdobbiadene e torta salata (spinaci, ricotta, taleggio, zola,
scamorza e mortadella): io ne vado matto ma ne ho mangiata veramente un sacco e,
onestamente, dopo la mezza bottiglia di bianchino (a testa) sono crollato
moribondo sul divano :-D
ciao!
ema