Piggau sò Dòttu Insandu testo e foto Stefano Nieddu
25 Aprile 3 maggio
Partecipanti: Stefano, Marcello, Alessandra, Alessandro, Milca, Sergio, Pecora, Massimo, Dario, Daniele, + una furgonata di comaschi
Antiche consumate ed aspre montagne i Pirenei ci accolgono dopo
due tappe in Francia nelle quali non sono mancate le avventure.
Dopo aver aggirato la maggior parte delle code arriviamo in tardo pomeriggio
nella valle del Var. L'obiettivo è l'Esteron, le vaghe indicazioni ci portano in
una
valle sperduta ed erta dove temiamo di non trovare l'imbarco. Invece la guida è
straordinariamente precisa ed alle 5 passate ci imbarchiamo per 13 km di discesa
con
una goletta strettissima ed un bel labirinto di massi. Vista l'ora tarda
Marcello attacca il fuoribordo e ci fa arrivare tutti senza fiato (1:40 contro
le 3~4 della
guida!). Ceniamo e dormiamo presso lo sbarco a ridosso di grandi e sinistre
ruspe... con Alessandra che protesta per la mancata passeggiata sulla Promenàd
dès Anglès
di Nizza.
Esteron salto di NIcola
Il secondo giorno inizia con un'interminabile colazione, quando arriviamo sulla
Siagne (a meno di 100 km) sono almeno le 4 e quando ci imbarchiamo le 6:30...
dato
che il recupero viene fatto a piedi da Marcello ed Alessandra che si avventurano per
i boschi mentre Alessandro si auto flagella per aver dimenticato il caschetto
sul
furgone... per fortuna Ale se ne accorge e gli salva la giornata. ;-)
Siagne rapida del Mulino
Bella discesa, rapida spaghettata (Alessandra con una mano scola la pasta e con
l'altra si spennella di Maskara) poi Stefano richiama tutti all'ordine: "insandu,
ajo ki pigausu tottu e si'ddandausu" e col sole che tramonta promettiamo al
Alessandra di portarla a passeggio sulla Rambla... ci dovremo accontentare di un
ristorantino a metà strada... dove veniamo coinvolti nei deliri dell'addio al
celibato di una "francesina" di mezz'età! PAÜRA!
Notte sulla spiaggia e per digerire la ricca colazione cosa c'è di meglio che
disinsabbiare il furgone! Per fortuna perdiamo solo un'oretta, ma l'oretta
mancante ci
farà poi decidere per una discesa di dubbia qualità: il Segre che passa
bruscamente dalla passeggiata di III al IV-V (X) di una rapida rifatta a ruspate
con cemento e tondini!
Rio Segre Marcello
Raggiungiamo quindi la valle della Noguera-Pallaresa e ci accampiamo lungo il
fiume. Intorno mukki di legna secca ci istigano al falò sotto una magnifica
stellata!!!
La mattina ci incontriamo con Eamon che arriva dal sud della spagna.
falò sulla Noguerra Pallaresa
Purtroppo è in panne e quindi andiamo all'imbarco in 5 sul
furgone. Risalendo la valle. La strada
costeggia il fiume a pochi metri. Il corso è stretto e veloce, ad occhio e croce
di III, forse continuo... ma l'impressione non è molto corretta! Alessandra
decide
di farci il recupero e certamente c'azzecca: come ci imbarchiamo ci rendiamo
rapidamente conto che pende come la torre di pisa! Giusto il tempo di scampare
ad un
paio di buconi poco promettenti e ci troviamo in un canyon di acqua bianca con
le pareti verticali che non sappiamo dove sbuchi. Per fortuna non ci sono
sorprese, e
coi capelli ancora dritti ripartiamo. Il passaggio chiave viene affrontato solo
da Marcello (non è il caso di sfidare troppo la fortuna), ripartiamo come in
motoscafo. Finalmente arriviamo alla chiesa romanica. Beh a valle di questa
sembrava decisamente meno pendente! sembrava... due inattese golette ci tendono
l'imboscata con buconi nascosti e perversi incroci di banane Scampiamo
ancora una volta alle lusinghe di una nuotata e dopo poco imbocchiamo il lago
verso il
meritato sbarco. 13 km in 1:20!!! meglio che in Vespa!!!
Pallaresa alto
Marcello indomito si fa altri 10km con Alessandra sul tratto basso... Stefano ed Alessandro optano per una ricca doccia calda!
Pallaresa basso
Stasera ciccia! Dalle viscere del furgone spunta il BBQ e le salsicce sfrigolano
sopra la brace, mmmmh!!! :-)'
Il giorno dopo partiamo alla volta dell'Ara dove incontreremo i comaschi. Lungo
la strada ci fermiamo ad "assaggiare" l'Èsera. Goletta stretta iniziale con un
passaggino secco (non asciutto! secco nel senso di brusco, insomma!!!) lunga
sezione intermedia (fai 12 km...) di quasi piatto e quasi secco (nel senso di
asciutto
stavolta)... uniche emozioni il salto della diga e la sfilza di moccoli ad ogni
sasso (uffff!).
Peligroso
Sezione finale in bella gola profonda con passaggi stretti e
divertenti fino ad un passaggione dato di V ma che col livello che abbiamo
trovato rasentava forse il IV (maledette dighe!). Per arrivare bene-bene al
totale di 20km
cosa meglio di una bella pagaiata sul lago piatto??!! Per non farsi mancare
l'ultimo sprizzo di adrenalina lo sbarco è messo a 1 m (UN METRO!) dallo
sfioratoio
della diga...
Esera passaggio in gola
Arriviamo dopocena a Broto dove Nic & C hanno preso posto nel campeggio. Noi
troppo radical-snob per simili comodità borghesi preferiamo accamparci sulle
rive di un
torrentello. L'indomani come sempre con molta calma ("insandu, ajo ki...") ci
imbarchiamo sull'Ara a dir poco in sessione plenaria: siamo almeno una dozzina!
A breve
distanza ci segue il team Biancone. Bellissima la gola iniziale con livello
decisamente alto (i tratti a monte sono sconsigliabili per il livello alto...) ma acqua smeraldina:
sembra di
volare! :-))
Dopo la gola un lungo tratto simil-ticino di acqua filante che sul finire prende
un po' di pendenza con grandi rapide larghe e divertenti. Peccato che malgrado
il
sole avessimo il naso ghiacciato dalla gelida brezza di valle, come dire "non è
quel caldo afoso...". Salutiamo i comaschi, spuntiniamo e via verso nuove
avventure!
Destinazione la valle del Gallego. Arriviamo fino all'imbarco ma poi preferiamo
ritornare indietro di qualche km per mettere il campo in un ameno angolino in
riva ad
un ruscello. Che dire... stelle, quindi FALO'!!!
La mattina aspettiamo con la panza al sole il team Biancone che ha preso una
scorciatoia via madrìd-lòndon-niùiòrk-tòkio e ci imbarchiamo ai piedi della diga
con gli
avvoltoi (ehm! Grifoni) che roteano sopra la nostra testa. Sarà un presagio?
L'imbarco del Gallego
Il fiume ha un buon metro di livello in + rispetto al suo solito, ne risulta quindi una bella discesa anche se più facile delle precedenti. La valle svela le sue bellezze poco per volta e a metà approfittiamo dello scivolo della base rafting per fare i kayak kretini mettendo a repentaglio vertebre ed attrezzatura (la diesel di Alessandro ne rimane infatti gravemente menomata).
Alessandro in volo
Poco più a valle un'onda a dir poco
perfetta promette acrobazioe da manuale. Marcello vista la timidezza rodeistica
di alcuni locali contratta uno scambio di barca e dotatosi di Project 52 entra
nell'onda all'urlo di "te lo faccio vedere ìo il lùp!" un attimo dopo lo vediamo
uscire dall'onda un po' male in arnese... "vài, il solito sborone!!!". Marcello
ritorna mogio sorretto da Alessandro: "hoi, hoi, il salvagente mi ha morsicato
una costola!"... "Il salvagente! Avrai pikkiato la zucca sul fondo
piuttosto!!!". Lo
abbandoniamo al Pecora e lo ritroviamo allo sbarco (ah, non vorrei tralasciare: la
parte finale ai piedi delle torri di calcare rosso è semplicemente sublime!)
dolorante che mostra una sporgenza di lato sopra la panza che sembra che debba
sortì fòri àlien da un momento all'altro. Preoccupati lo portiamo all'ospedale +
vicino (dato che non possiamo portarlo alla nàsa).
ve lo faccio vedere io il Loop
La diagnosi conferma che la costola si è staccata dalla
cartilagine dello sterno e... che deve tenerselo così!
Solidali lo consoliamo ricordandogli che òscaruàild e d'annunzio avevano trovato
una certa utilità autoerotica in questo genere di evento...
Il resto della serata viene trascorso col team Biancone e di conseguenza sotto
il bombardamento aneddottico di Sergio, che risulta essere per il nostro ferito una
grave
sofferenza, dato che il ridere è la maggior causa di dolore nelle sue miserevoli
condizioni. Alessandra - Candy-Candy latente - ne approfitta per sfoderare una
siringa da cavallo ed una dose da elefante per ripassare le lezione N° 27 "Le
iniezioni intramuscolari antidolorifiche". Marcello non può sottrarsi e deve subire anche questa
umiliazione...
Dott. Alessandra con punturone
Il giorno dopo dobbiamo cominciare il rientro e non avendo molte alternative
dobbiamo sperar di trovare acqua lungo la strada ma non abbiamo fortuna.
Decidiamo di
far tappa a Carcassonne gaia cittadina francese ai piedi di un antica cittadella
medioevale fortificata. Ovviamente arriviamo tardissimo e quindi optiamo per il
campeggio. Dopo la doccia corriamo a ficcare le gambe sotto al tavolo mentre
anche il Team Biancone si accampa accanto a noi. Finita la cena contattiamo il
team
Biancone ma solo Milca ha voglia di darsi alla vita notturna.
Carcassonne on the night
Dopo aver ammirato gli antichi merli della rocca puntiamo ad un
baretto molto vitale. Marcello si
incarica di tradurre le ordinazioni e dopo aver chiesto una caipirigna, due
moito, un daichiri ed un negroni sbagliato... torna con 5 birre! Nel tentativo
di capire
dove ha sbagliato viene abbordato da due giovani passere: Delphinà (29,
festeggia il compleanno) e Brigitta (50, comunque giovane... rispetto agli
antichi merli di
cui sopra ;-)
Si unisce Fransuà e cerchiamo di capire dove continua la vita, dato che il bar è
in procinto di chiudere. Ci trascinano nella discoteca del paesello, dove la
navigata Brigitta raggira il boss del locale (che più che altro ha l'aria del
boss e basta!) e ci fa entrare aggràtiss!
Stefano, Alessandro e Penelope Pitstop
Dopo ripetute bevute Marcello si lancia in
una salsa degna di cortès e frulla la povera Milca ("in schvìzzera non ci sono
mica queste cose..." ;-) Il dolore alla costola sembra ormai un lontano ricordo!
Mar e Milca
Bolliti come cocuzze guadagniamo il letto e ci alziamo mattinieri
e baldanzosi: destinazione Durance ("ci sarà la Guil in piena!"). Compare come
dal nulla un pallone
da basket e come un sol uomo la banda si getta sul campetto per un
tre-contro-tre "OK, ma solo 10min!"... dopo un'oraemmezza e sul punteggio di
molto a poco nemmeno
la palla ce la fa più a rimbalzare.
Sergio in azione contro Dario
Finalmente ci mettiamo in strada ma sulla Durance arriviamo
quasi al tramonto e non c'è nemmeno tutta quest'acqua: sembra il
raduno d'agosto. Unica emozione: il fiotto di testosterone provocato da
un'autostoppista (gnocca) caricata lungo il tragitto... ed il conseguente
sarcasmo di
Alessandra! OK, proseguiamo. Ale&Ale sbarcano a Torino, Marcello si ritira
acciaccato e Stefano, irrequieto, va a cercare un'ultima discesa in valsesia.
Titoli di coda:
starring: "Penelope Pitstop" (0 eskimi), "SSSSSH" (1 eskimo), "Ajo, mèggàivèr" (4
eskimi), Costolo (2 eskimi), Wake'n'bake (24 eskimi!).
Team Biancone: Il Pecora, Sergio, Daniele, Max, Dario e ...Milca!
Trasporti: VW California (3 diverse generazioni!!!)
Key Figures:
1 costola (ed 1 canoa) fuori uso
2 docce
3 mutande cambiate in 9 giorni (a testa ;-)
4 litri di birra al gg
5 i componenti del team
6 i kili del biùtikèis di Alessandra
7 i fiumi discesi
8 le sigarette al giorno di Eamonn
9 i giorni di viaggio
10 minuti il tempo per mettere il campo e scolare la pasta!
3000km, 350 litri di gasolio
con 350 litri
di gasolio (potevano essere meno ma il piede di Penelope Pitstop non perdona!)
Fiumi discesi:
Esteron (F - IV) 13km
Siagne (F - III+) 7km
Segre (E - III-IV (V/X)) 10km
Noguera-Pallaresa (E - IV-V) 13km (+10km III-IV)
Èsera (E - III-IV) 18km
Ara (E - III-IV) 19km
Gallego (E - III-IV) 8km
Totale 88km!!!
Aproposito !!! sssssssssssssssssssssssh
Tutte le Foto di Stefano
http://picasaweb.google.com/stefanieddu/20080427_0504_Pirenei
http://picasaweb.google.com/stefanieddu/20080425_26_VersoIPirenei
Foto di Alessandro