Pirenei 2008

Piggau sò Dòttu Insandu    testo e foto Stefano Nieddu

25 Aprile 3 maggio

Partecipanti: Stefano, Marcello, Alessandra, Alessandro, Milca, Sergio, Pecora, Massimo, Dario, Daniele, + una furgonata di comaschi 

Antiche consumate ed aspre montagne i Pirenei ci accolgono dopo due tappe in Francia nelle quali non sono mancate le avventure.
Dopo aver aggirato la maggior parte delle code arriviamo in tardo pomeriggio nella valle del Var. L'obiettivo è l'Esteron, le vaghe indicazioni ci portano in una
valle sperduta ed erta dove temiamo di non trovare l'imbarco. Invece la guida è straordinariamente precisa ed alle 5 passate ci imbarchiamo per 13 km di discesa con
una goletta strettissima ed un bel labirinto di massi. Vista l'ora tarda Marcello attacca il fuoribordo e ci fa arrivare tutti senza fiato (1:40 contro le 3~4 della
guida!). Ceniamo e dormiamo presso lo sbarco a ridosso di grandi e sinistre ruspe... con Alessandra che protesta per la mancata passeggiata sulla Promenàd dès Anglès
di Nizza.

 

Esteron salto di NIcola


Il secondo giorno inizia con un'interminabile colazione, quando arriviamo sulla Siagne (a meno di 100 km) sono almeno le 4 e quando ci imbarchiamo le 6:30... dato
che il recupero viene fatto a piedi da Marcello ed Alessandra che si avventurano per i boschi mentre Alessandro si auto flagella per aver dimenticato il caschetto sul
furgone... per fortuna Ale se ne accorge e gli salva la giornata. ;-)

Siagne rapida del Mulino


Bella discesa, rapida spaghettata (Alessandra con una mano scola la pasta e con l'altra si spennella di Maskara) poi Stefano richiama tutti all'ordine: "insandu, ajo ki pigausu tottu e si'ddandausu" e col sole che tramonta promettiamo al Alessandra di portarla a passeggio sulla Rambla... ci dovremo accontentare di un ristorantino a metà strada... dove veniamo coinvolti nei deliri dell'addio al
celibato di una "francesina" di mezz'età! PAÜRA!
Notte sulla spiaggia e per digerire la ricca colazione cosa c'è di meglio che disinsabbiare il furgone! Per fortuna perdiamo solo un'oretta, ma l'oretta mancante ci
farà poi decidere per una discesa di dubbia qualità: il Segre che passa bruscamente dalla passeggiata di III al IV-V (X) di una rapida rifatta a ruspate con cemento e tondini!

Rio Segre Marcello


Raggiungiamo quindi la valle della Noguera-Pallaresa e ci accampiamo lungo il fiume. Intorno mukki di legna secca ci istigano al falò sotto una magnifica stellata!!!
La mattina ci incontriamo con Eamon che arriva dal sud della spagna.

 

falò sulla Noguerra Pallaresa

 

Purtroppo è in panne e quindi andiamo all'imbarco in 5 sul furgone. Risalendo la valle. La strada costeggia il fiume a pochi metri. Il corso è stretto e veloce, ad occhio e croce di III, forse continuo... ma l'impressione non è molto corretta! Alessandra decide di farci il recupero e certamente c'azzecca: come ci imbarchiamo ci rendiamo rapidamente conto che pende come la torre di pisa! Giusto il tempo di scampare ad un paio di buconi poco promettenti e ci troviamo in un canyon di acqua bianca con le pareti verticali che non sappiamo dove sbuchi. Per fortuna non ci sono sorprese, e
coi capelli ancora dritti ripartiamo. Il passaggio chiave viene affrontato solo da Marcello (non è il caso di sfidare troppo la fortuna), ripartiamo come in
motoscafo. Finalmente arriviamo alla chiesa romanica. Beh a valle di questa sembrava decisamente meno pendente! sembrava... due inattese golette ci tendono
l'imboscata con buconi nascosti e perversi incroci di banane Scampiamo ancora una volta alle lusinghe di una nuotata e dopo poco imbocchiamo il lago verso il
meritato sbarco. 13 km in 1:20!!! meglio che in Vespa!!!

Pallaresa alto

 

Marcello indomito si fa altri 10km con Alessandra sul tratto basso... Stefano ed Alessandro optano per una  ricca doccia calda!

 

Pallaresa basso


Stasera ciccia! Dalle viscere del furgone spunta il BBQ e le salsicce sfrigolano sopra la brace, mmmmh!!! :-)'
Il giorno dopo partiamo alla volta dell'Ara dove incontreremo i comaschi. Lungo la strada ci fermiamo ad "assaggiare" l'Èsera. Goletta stretta iniziale con un
passaggino secco (non asciutto! secco nel senso di brusco, insomma!!!) lunga sezione intermedia (fai 12 km...) di quasi piatto e quasi secco (nel senso di asciutto
stavolta)... uniche emozioni il salto della diga e la sfilza di moccoli ad ogni sasso (uffff!).

Peligroso

 

Sezione finale in bella gola profonda con passaggi stretti e
divertenti fino ad un passaggione dato di V ma che col livello che abbiamo trovato rasentava forse il IV (maledette dighe!). Per arrivare bene-bene al totale di 20km
cosa meglio di una bella pagaiata sul lago piatto??!! Per non farsi mancare l'ultimo sprizzo di adrenalina lo sbarco è messo a 1 m (UN METRO!) dallo sfioratoio
della diga...

 

Esera passaggio in gola

 


Arriviamo dopocena a Broto dove Nic & C hanno preso posto nel campeggio. Noi troppo radical-snob per simili comodità borghesi preferiamo accamparci sulle rive di un
torrentello. L'indomani come sempre con molta calma ("insandu, ajo ki...") ci imbarchiamo sull'Ara a dir poco in sessione plenaria: siamo almeno una dozzina! A breve
distanza ci segue il team Biancone. Bellissima la gola iniziale con livello decisamente alto (i tratti a monte sono sconsigliabili per il livello alto...) ma acqua smeraldina: sembra di
volare! :-))


Dopo la gola un lungo tratto simil-ticino di acqua filante che sul finire prende un po' di pendenza con grandi rapide larghe e divertenti. Peccato che malgrado il
sole avessimo il naso ghiacciato dalla gelida brezza di valle, come dire "non è quel caldo afoso...". Salutiamo i comaschi, spuntiniamo e via verso nuove avventure!
Destinazione la valle del Gallego. Arriviamo fino all'imbarco ma poi preferiamo ritornare indietro di qualche km per mettere il campo in un ameno angolino in riva ad
un ruscello. Che dire... stelle, quindi FALO'!!!


La mattina aspettiamo con la panza al sole il team Biancone che ha preso una scorciatoia via madrìd-lòndon-niùiòrk-tòkio e ci imbarchiamo ai piedi della diga con gli
avvoltoi (ehm! Grifoni) che roteano sopra la nostra testa. Sarà un presagio?

L'imbarco del Gallego

 

Il fiume ha un buon metro di livello in + rispetto al suo solito, ne risulta quindi una bella discesa anche se più facile delle precedenti. La valle svela le sue bellezze poco per volta e a metà approfittiamo dello scivolo della base rafting per fare i kayak kretini mettendo a repentaglio vertebre ed attrezzatura (la diesel di Alessandro ne rimane infatti gravemente menomata).

Alessandro in volo

 

Poco più a valle un'onda a dir poco
perfetta promette acrobazioe da manuale. Marcello vista la timidezza rodeistica di alcuni locali contratta uno scambio di barca e dotatosi di Project 52 entra
nell'onda all'urlo di "te lo faccio vedere ìo il lùp!" un attimo dopo lo vediamo uscire dall'onda un po' male in arnese... "vài, il solito sborone!!!". Marcello
ritorna mogio sorretto da Alessandro: "hoi, hoi, il salvagente mi ha morsicato una costola!"... "Il salvagente! Avrai pikkiato la zucca sul fondo piuttosto!!!". Lo
abbandoniamo al Pecora e lo ritroviamo allo sbarco (ah, non vorrei tralasciare: la parte finale ai piedi delle torri di calcare rosso è semplicemente sublime!)
dolorante che mostra una sporgenza di lato sopra la panza che sembra che debba sortì fòri àlien da un momento all'altro. Preoccupati lo portiamo all'ospedale +
vicino (dato che non possiamo portarlo alla nàsa).

 

ve lo faccio vedere io il Loop

 

La diagnosi conferma che la costola si è staccata dalla cartilagine dello sterno e... che deve tenerselo così!
Solidali lo consoliamo ricordandogli che òscaruàild e d'annunzio avevano trovato una certa utilità autoerotica in questo genere di evento...
Il resto della serata viene trascorso col team Biancone e di conseguenza sotto il bombardamento aneddottico di Sergio, che risulta essere per il nostro ferito una grave
sofferenza, dato che il ridere è la maggior causa di dolore nelle sue miserevoli condizioni. Alessandra - Candy-Candy latente - ne approfitta per sfoderare una
siringa da cavallo ed una dose da elefante per ripassare le lezione N° 27 "Le iniezioni intramuscolari antidolorifiche". Marcello non può sottrarsi e deve subire anche questa
umiliazione...

Dott. Alessandra con punturone

 


Il giorno dopo dobbiamo cominciare il rientro e non avendo molte alternative dobbiamo sperar di trovare acqua lungo la strada ma non abbiamo fortuna. Decidiamo di
far tappa a Carcassonne gaia cittadina francese ai piedi di un antica cittadella medioevale fortificata. Ovviamente arriviamo tardissimo e quindi optiamo per il
campeggio. Dopo la doccia corriamo a ficcare le gambe sotto al tavolo mentre anche il Team Biancone si accampa accanto a noi. Finita la cena contattiamo il team
Biancone ma solo Milca ha voglia di darsi alla vita notturna.

Carcassonne on the night

 

Dopo aver ammirato gli antichi merli della rocca puntiamo ad un baretto molto vitale. Marcello si
incarica di tradurre le ordinazioni e dopo aver chiesto una caipirigna, due moito, un daichiri ed un negroni sbagliato... torna con 5 birre! Nel tentativo di capire
dove ha sbagliato viene abbordato da due giovani passere: Delphinà (29, festeggia il compleanno) e Brigitta (50, comunque giovane... rispetto agli antichi merli di
cui sopra ;-)


Si unisce Fransuà e cerchiamo di capire dove continua la vita, dato che il bar è in procinto di chiudere. Ci trascinano nella discoteca del paesello, dove la
navigata Brigitta raggira il boss del locale (che più che altro ha l'aria del boss e basta!) e ci fa entrare aggràtiss!

 

Stefano, Alessandro e Penelope Pitstop

 

Dopo ripetute bevute Marcello si lancia in
una salsa degna di cortès e frulla la povera Milca ("in schvìzzera non ci sono mica queste cose..." ;-) Il dolore alla costola sembra ormai un lontano ricordo!
 

Mar e Milca

 

Bolliti come cocuzze guadagniamo il letto e ci alziamo mattinieri e baldanzosi: destinazione Durance ("ci sarà la Guil in piena!"). Compare come dal nulla un pallone
da basket e come un sol uomo la banda si getta sul campetto per un tre-contro-tre "OK, ma solo 10min!"... dopo un'oraemmezza e sul punteggio di molto a poco nemmeno
la palla ce la fa più a rimbalzare.

Sergio in azione contro Dario

Finalmente ci mettiamo in strada ma sulla Durance arriviamo quasi al tramonto e non c'è nemmeno tutta quest'acqua: sembra il
raduno d'agosto. Unica emozione: il fiotto di testosterone provocato da un'autostoppista (gnocca) caricata lungo il tragitto... ed il conseguente sarcasmo di
Alessandra! OK, proseguiamo. Ale&Ale sbarcano a Torino, Marcello si ritira acciaccato e Stefano, irrequieto, va a cercare un'ultima discesa in valsesia.

Titoli di coda:

starring: "Penelope Pitstop" (0 eskimi), "SSSSSH" (1 eskimo), "Ajo, mèggàivèr" (4 eskimi), Costolo (2 eskimi), Wake'n'bake (24 eskimi!).
Team Biancone: Il Pecora, Sergio, Daniele, Max, Dario e ...Milca!

Trasporti: VW California (3 diverse generazioni!!!)

Key Figures:
1 costola (ed 1 canoa) fuori uso
2 docce
3 mutande cambiate in 9 giorni (a testa ;-)
4 litri di birra al gg
5 i componenti del team
6 i kili del biùtikèis di Alessandra
7 i fiumi discesi
8 le sigarette al giorno di Eamonn
9 i giorni di viaggio
10 minuti il tempo per mettere il campo e scolare la pasta!

3000km, 350 litri di gasolio con 350 litri di gasolio (potevano essere meno ma il piede di Penelope Pitstop non perdona!)

 

Fiumi discesi:
Esteron (F - IV) 13km
Siagne (F - III+) 7km
Segre (E - III-IV (V/X)) 10km
Noguera-Pallaresa (E - IV-V) 13km (+10km III-IV)
Èsera (E - III-IV) 18km
Ara (E - III-IV) 19km
Gallego (E - III-IV) 8km
Totale 88km!!!

 

Aproposito !!!  sssssssssssssssssssssssh

 

Tutte le Foto di Stefano

http://picasaweb.google.com/stefanieddu/20080427_0504_Pirenei

http://picasaweb.google.com/stefanieddu/20080425_26_VersoIPirenei

Foto di Alessandro

il furgo

spiaggia

insabbiati

insabbiati

tre

seul campo slalom

tapis roulant slalom

falò

ci si cambia

ciao

camp

cielo

cameraman

rotto

urgencia

bracciale

rotto

radiografia

gallego

gallego

gallego

gallego

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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