Testo e Foto Bianca Garzia
Anselmo il president sulla Guill
Francia 2007 Guil media
Arrivo ad Eyglier, stanchina, più che dal viaggio, dai preparativi (stracaricare un’auto di quasi 5 metri non è impresa da poco J ).
Monto la tenda col prezioso aiuto di Giovanna e aspetto Anselmo irreperibile al cellulare….tanto ormai il pomeriggio è perso, non essendomi messa d’accordo previdentemente con nessuno.
Anselmo non tarda poi tanto ma poi deve anche lui scaricare la casa intera che si è portato dietro..quindi declina i miei inviti incalzanti a farci un campo slalom, sotto lo sguardo perplesso di Antonella. La serata è imminente, le mie speranze di rientrare in canoa dopo 3 settimane di riposo-pro-disintossicazione-canoa sono ormai estinte.
INVECE rispunta dal nulla il vecchio kayakista che non ha perso né il pelo né il vizio..
<<Bianca, dai, facciamoci una Guil bassa con quelli del Cassano, facile..terzo grado>>.
Ero sì un po’ stanca…ma l’idea di non sprecare un giorno di vacanza era davvero molto allettante J quindi Evvia sulla Guil!
Porto la mia auto allo sbarco facendo conoscenza di un tizio che si presenta come “il Pantegana” ..mah..forse avevo sentito da qualche parte il nome..capisco che è un istruttore ma niente di più.
Allo sbarco mi colpisce appena appena un tizio, un kayakista sconosciuto malamente massacrato..la faccia per metà molto gonfia e sanguinate..zoppicava anche vistosamente il poveretto. Dice di non aver bisogno di aiuto e quindi riparto col pantegana per l’imbarco, senza che l’incontro suscitasse in me niente di particolare, se non sincera empatia. All’imbarco faccio conoscenza con gli altri compagni di discesa..piuttosto silenziosi, mi colpisce solo il fatto che erano decisamente più giovani dei kayakisti che incontro di solito e con degli addominali a tartaruga praticamente mai visti prima in canoa. In effetti noto che si blindano come per andare in guerra e mi pare un pochino strano per un fiume di terzo grado..ma niente di chè..devo pensare a prepararmi e la voglia di immergermi nel fiume è tanta..Il pantegana si mette anche i paragomiti..<<mah, gli chiedo..non ti sembra un po’ esagerato?>> <<Bianca, di colpi ne ho presi tanti e ora sono stufo..>>..mha..penso..bello che la gente “bravina” non sottovaluti nemmeno i fiumi facili..
Avevo appena raccontato all’Anselmo, che avevo già fatto quel tratto 3 anni fa, da totale principiante..si, ci si imbarcava sotto un ponte..c’era Flavio, i genovesi, Ciarocchi, aveva aperto Ino ed era stato bellissimo! Forse ricordavo un po’ diversamente quel ponte…ma quanti ponti ci saranno mail sulla Guil!? E poi di acqua sotto la mia canoa ne è passata tanta.. 3 anni!
Imbarco!finalmente! questo sì che è un inizio di vacanze! In canoa mi sento..più che osservata..”spiata” J esaminata con la coda dell’occhio..mha…fiumetto facile, in totale relax..la temperatura che scende..non faccio nemmeno riscaldamento, non voglio bagnarmi, neanche un eschimo, neanche un appoggio, evvia! A godermi il fiume! Però devo dire, il silenzio e la concentrazione del gruppo mi aiuta vigorosamente ad acquistare anch’io concentrazione e via via mi sento in profonda sintonia col fiume, mi sento acqua di fiume anche se continuano a perplimermi le differenze tra il fiume in cui mi trovo e quello che mi pareva di ricordare..
La Guil infatti mi sembra strettissima e via via ci sono sempre pià sassi, in passaggi sempre più stretti..in effetti non aveva proprio niente a che vedere con quello che avevo fatto 3 anni prima, ma la soddisfazione di quei bei passaggi mi manteneva però nella serenità e nella concentrazione del gruppo.
Ad un certo punto mi trovo davanti ad un passaggio veramente mai visto…il Pantegana che apriva era scomparso subito, tanto il percorso era stretto e pendente..ma tanto nessuno mi aveva detto di seguire ad anatroccolo il Pantegana..inoltre in genere preferisco scegliermi io la strada da percorrere, quindi del capo discesa me ne ero proprio dimenticata. Eravamo solo io e quel passaggio, non esisteva più niente e nessuno per me, tanto era bello il panorama e nuovo per me quello che vedevo: la corrente sbatteva su un sasso più alto della mia testa, avvolgendolo come un cuscino, poi piegava a sinistra con una buona pendenza e bisognava girare subito a destra dietro al sasso cuscinato per non sbattere su un altro sasso che si intravvedeva a sinistra..e poi non si vedeva più niente. Quel cuscino era di una bellezza incredibile! Quindi accelero e ci appoggio sopra la pagaia e la tengo lì ben infilata fintanto che lascio scendere la vector al piano sotto inclinandola già con le gambe in modo tale che fosse pronta nella (probabilmente!) giusta direzione non appena avrei mollato l’appoggio. Bella e sconosciuta la sensazione di essere a mezzo busto da una parte e dalla vita in giù da un’altra..mi sembrava di essere la valletta di uno di quei maghi che tagliano in 2 le persone J
Bene quindi, arrivo al “piano di sotto della rapida” e scopro quello che i sassi nascondevano..altri sassi ovviamente, con in mezzo un buchetto che non mi sembrava niente di chè (almeno non per la mia Vector!)..schivo bene i sassi e mi tuffo nel buchetto col mio vecchio e vissuto transatlantico verde! Avendo preso la mira tra i sassi, avendo forse sottovalutato un po’ il buco, avendo io un po’ poca forza nelle braccia, mi sento avvolgere la vita dall’acqua tanto era sprofondata la Vector! Sono sì perfettamente dritta e stabile nella mia canoa, ma di essa vedo solo la punta che emerge da sola dall’acqua..per i fatti suoi..piano piano..fino a riportarmi delicatamente in corrente.
Mai avrei pensato che un giorno mi si sarebbe incandelata la Vector!!!..
ma in quel momento non ci ho nemmeno pensato, c’erano solo lo stupore di tutte queste sensazioni mai provate e la concentrazione necessaria per raggiungere il Pantegana al piano di sotto (sotto il terzo gradino) che aveva una faccia, ma una faccia….molto diversa da quella che aveva prima…e mi accoglie con un: <<brava!!!! L’Escalier!!! A vista!!!da sola! Perfetta! Con quella canoa così lunga! Da come sei partita scombinata avevo paura non ce l’avresti fatta>>..(mai sentiti tanti complimenti in canoa, questo supporto morale mi è quasi sconosciuto J)….
Bianca sulla Guille
Ci raggiunge subito Anselmo, con anche lui una faccia J .. avevo sì fatto la rapida da sola, ma Anselmo era dietro di me..come faccia a starmi dietro esattamente poche decine di centimetri, costamentemente, senza mai venirmi addosso, senza mai perdere la distanza lo sa solo lui…J
Ormai non avevo più molti dubbi che quello fosse ben altro del tratto che pensavo di fare J (della serie meglio tardi che maiJ J)
<<Anselmo!? Non era la Guil bassa!? Dove diavolo mi hai portata!? Ma sei un criminale!? >> J
<<Bianca…non lo sapevo…>> :-O
Sarà vero!? Mah…….
Ormai però la serenità dell’ingnavia era persa e mi ripromettevo di trasbordare il trasbordabile, come mi ha insegnato Flavio.. J <<ma cosa vuoi trasbordare ormai!? Hai fatto la rapida più difficile!non ti abbiamo detto niente per evitare che ti venisse in mente di fare quel trasbordo>>..sarà anche stato vero..ma le insidie in fiume non sono mai finite!
Infatti ad un certo punto vedo il Pantegana incravattato che fa dei gesti strani rivogendosi a me. Cosa pensare? Mha..che sarà incravattato e mi dice di non passare di lì. Troppo ovvio in effetti. Che questo Pantegana fosse bravino lo avevo anche capito seppur quel giorno avessi dimostrato di non sentirmi particolarmente perspicace, ma sapete com’è..quelli più bravi di te..son tutti bravi e basta J è difficile capire al volo “quanto” sia bravo uno che non conosci, inoltre non sono abituata a riporre piena fiducia nei miei compagni di discesa..la strada devo decidermela io (alcuni dicono che sono troppo “volitiva” J ma questo è un altro discorso).. quindi ho deciso al volo di passare a sinistra..ed immediatamente ho capito il motivo per cui il capo era passato a destra sopra i sassi: una roccia sporgeva formando sotto di essa una specie di nicchia..e io ci ero praticamente dentro! Sono uscita dal kayak prima ancora che finisse di ribaltarsi, (tanto l’ occasione di fare l’eschimo per bene l’ho sfruttata alla rapida successiva J) , fortunatamente il passaggio non era “sporco” come l’Escalier. Anselmo immediatamente dietro di me è venuto in mio soccorso..come abbia fatto a passare dove c’era la nicchia ancora me lo deve spiegare J. Mi hanno detto che era una “nicchia buona”..mha…come faccio a distinguere una nicchia buona!?bho…a me sembrano tutte delle cose veramente infide.
Il secondo bagno della stagione, come il primo in una nicchia (contro una roccia per la precisione)…non ho molto feeling con le nicchie..
Vabbè, che dire!? Troppo troppo bello! Grazie a tutti, Anselmo, Pantegana e tutti gli altri che spero di rivedere presto! Magari su un fiume più tranquillo J
Bianca