Corso di canoa 2005

 

 

 

Eccovi alcune foto del corso di luglio, sotto alcuni racconti dei nuovi canoisti.

Gli intrepidi che sono sopravissuti (per ora) con cui ci congratuliamo, sono :

 Alice,Marco,Alberto,Alessandro, Juri, Stefano,Moreno,Fabrizio

Istruttori : Andrea , Roberto, Marcello Safety kayak : Bat, Anselmo, Roberto

 

La Pagaiata

Il Marpione

 

L'aggancio

come si può notare Stefano  non l'ha capito !!

La Teoria

I Gemelli

Entrate

 

Traghetto

Sesia

 

 

Alcuni racconti dei partecipanti

 

Eccoci qua.. finalmente.. non con una descrizione del corso ma un piccolo "help"..
quello che avrei voluto leggere io prima di fare il corso.. :-)
Devo dire che il corso è stato effettivamente interessante, o almeno
aiuta a capire cosa ci si può aspettare dalla pratica del kayak.

In molti propongono le singole uscite, e a dir la
verità all'inizio cercavo una cosa del genere, per provare..

Dopo il corso, mi sono reso conto che un'uscita sola non avrebbe avuto senso, e
che "dell'espressione" del kayak avrei capito ben poco..
Ottima la conoscenza degli istruttori, sono anche disposti ad
insegnarti qualcosa in più.. basta chiedere e ricordarglielo.. :-)
Sono persone che lo fanno per passione e non per lucro, il kayak non lo
insegnano, ma lo trasmettono e questo permette di sentirsi parte di un
gruppo, e ciò conta molto...

Cosa mi è rimasto dall'esperienza? Un'incredibile voglia di fiume.. e di
.... "svizzero".. (non il cioccolato ne tanto meno il cittadino della
svizzera..)

Una breve descrizione di quello che troverete? Se fosse un film:

Marcello, dopo aver ordinato alle sue reclute di dare un nome di donna
alla propria pagaia, pretende che essi dormano nel letto tenendola a
fianco, non prima di aver dedicato una preghiera alla stessa:

"Questa è la mia pagaia, ce ne sono tante come lei, ma questo è la mia!"

Per chi non ha presente, questa è una mia rivisitazione personale dell
film Full metal Jacket :-)

Comunque.. ne vale veramente la pena..

Stefano

-

IL GIORNO PIU ' LUNGO (ULTIMO GIORNO DI CORSO)

Valsesia, 10 luglio 2005

Ore 8.00 : Apro gli occhi e vedo Marcello che mi sussurra:"svegliati! il sesia ti aspetta". Mi alzo,
mangio 3 saccottini pieni di cioccolato...mi sento carico...fiume cattivo aspettami!
Quando arrivo al club verso le ore 9.30 puntuale come pensavo fosse un vero canoista mi rendo
conto di non esserlo ancora diventato, altrimenti sarei arrivato mezz'ora dopo come tutti gli altri.
Incontro per la prima volta Anselmo, un quasi trentenne brizzolato che subito mi fa
capire che nella vita si può fare di tutto, basta pagare anticipatamente il club al quale
ti associ e che grazie a queste sovvenzioni è in grado di salvarti la vita se per caso stai per affogare.
Conosco anche Roberto, uno dei grandi fondatori, e Battista il grande filosofo azteco. A queste
persone va il mio ringraziamento per avermi fatto passare un ora indimenticabile in auto.
Arrivati a Balmuccia scendiamo dalle auto, ci prepariamo e andiamo all'imbarco motivati come delle
tigri siberiane sulla spiaggia di Rimini.
Dimenticavo che nel frattempo conosco anche Roberto il grande istruttore, che con Marcello e Andrea formano il trio medusa dei kayakisti.
Siamo in 6 corsisti, tra cui io e Alberto ZIGHY; subito ci rendiamo conto di luccicare di luce
propria in quanto è evidente la nostra natura primordiale di canoisti, saremmo dovuti nascere
foche o trichechi.
A parte l'entrata in acqua già fatale per qualcuno, cominciamo quella che sarà la nostra
prima (e chi se la scorda) discesa su acque di 4 grado (l'ha detto Battista filosofando e a noi basta).
Indimenticabile la prima rapida, mi ricordo ancora la sensazione di paura e divertimento
insieme, uniti con la consapevolezza di vedere il bagno nel sesia sempre più vicino al mio cuore.
Siamo caduti tutti almeno una volta, tranne Zighy che una volta fatto il primo bagno e conosciuto
i pesci è tornato più volte tra loro per approfondire l'amicizia.
Io ho vinto il premio più ambito del "passero d'oro", assegnato a colui che riesce a cadere,
risalire in canoa, stare su per meno di 10 secondi e ricadere di nuovo in acqua (un MITO), e il
tutto in acque quasi ferme (rispetto a quelle più mosse è evidente).
Alla fine siamo tutti arrivati sani e salvi, e felici ci siamo cambiati l'abito, tranne Anselmo
che è rimasto in perizoma per circa mezz'ora (con il suo fisico l'avrei fatto anch'io).
Siamo andati poi sopra Scopello in un punto di ristoro difficile da raggiungere ma da favola,
dove al posto del panino promesso abbiamo mangiato come delle aquile rapaci di tutto; dalle
cipolle alle costine, dal tomino alla panna cotta e il tutto condito da buon vino rosso.
Ci hanno poi raggiunto due giovani fanciulle del CCM che in due minuti hanno mangiato più di
noi tutti (loro un vassoio in due, noi due in undici). La loro compagnia è stata piacevole
anche perchè qualcuno ringalluzito e di cui non faccio il nome (Alberto "Zighy") ha subito
cambiato il posto affiancandosi alle due canoiste iniziando a parlare pronunciando frasi
che ci hanno fatto capire quanto i pesci del sesia gli mancavano.
Ripartiti per casa siamo arrivati verso le 21.30 a Turbigo, quando mi raggiunge una telefonata dalla
moglie che mi credeva scappato in Kossovo. Una volta tranquillizzata le dico di aspettare altri 5 minuti, il tempo di salutare Battista, Roberto e Anselmo con un bacio in bocca e un caldo abbraccio.
Ciò che resta è il ricordo di una giornata indimenticabile.

Dimenticavo che Roberto mi ha assegnato il diploma di perito in acquaticità!

Marco THE KAYAKER

 

 

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