
(testo di Frederik Beccaro, foto di Stefano e Michele)
Eccoci qua a raccontare per gli amici di Turbigo la nostra avventura spagnola.
La partenza è fissata dall'Italia per il 22 mattino, già la sera precedente 
alcuni amici mi raggiungono a casa per dormire da me e meglio spezzare il 
viaggio, Michele e la Francesca hanno già sulle spalle 300 km che separano 
Arenzano dalla Romagna
Il Sabato in un unica tirata, con un po di immancabile traffico da esodo 
arriviamo in prossimità di La Sue d'Urgell sede Olimpica di Barcellona 92. Al 
mattino successivo visitiamo il sito ottimamente mantenuto. Decidiamo di non 
scendere, il gestore chiede 28 eur persona/ora minimo 6 pax. 

Campo slalom Seu d' Urgell/color>
Proseguiamo per Sort, sulla Noguerra Palleresa chiediamo info livelli al negozio 
di canoe in prossimità del campo slalom e decidiamo di andare sul tratto 
superiore.
Noguerra Palleresa 
10-14 Km (a secondo dove di decide d'imbarcarsi) di 4° (4+) Il tratto lo si 
raggiunge partendo dalla strada comunale C 147 che parte presso il comune di 
Esterri.
Lo sbarco è al lago artificiale che troverete in localita Borén Risalite il 
fiume e imbarcatevi dove preferite. A circa 3 km dallo sbarco il villaggio di 
Isil divide la Noguera in due, prendete il ramo sx. 
Il giorno dopo decidiamo di andare verso l'Esera dove attendiamo l'apertura 
della diga nonché l'arrivo di Lorenzo Tosi di Sarzana che era in Spagna per un 
convegno. 
L'Esera lo percorriamo dal Km. 21 della statale A-139 al km 15, in 
corrispondenza dell'abitato di Morrillo de Llena. La diga apre intorno alle 12 a 
monte del paese di Campo e secondo i locals l'acqua arriverà nel tratto 
interessante intorno alle 14.00. Il tratto dell'Esera si aggira sul 3° con 
qualche sifone non pericoloso in corripondenza di roccioni chiamati Piramidi. 
Questa discesa sarà fatta da tutti i componenti del gruppo compresi gli amici 
veronesi di Massimo Delledonne. 
Finito L'Esera ci muoviamo per andare verso il rio Cinqueta, a detta di molti 
perla dei Pirenei iberici. 
In serata risaliamo la valle del Cinqueta e poco dopo essere entrati troviamo un 
ottimo posto per un campeggio libero in riva al fiume. Al mattino ci svegliamo e 
risaliamo la valle per 15 km. alla ricerca dell'imbarco. Il Cinqueta presenta 
diversi tratti e decidiamo di percorrere il tratto che arriva a San Juan de 
Plan. 
L'imbarco è circa 7 km. più a monte, si risale la valle lungo una stretta strada 
sterrata. 
Incontriamo i veronesi che sono già in acqua per il pezzo inferiore ma decidiamo 
di imbarcarci 3 km. più a monte. 
Il Cinqueta si dimostrarà una discesa piuttosto difficile (5°) con due 
impraticabili (fatti in passato da qualche local con livello molto basso) Il 
primo è circa 100 dopo un artificiale. Il fiume entra in una goletta ed il salto 
d'entrata presenta alla base una roccia che forma un gran ritorno. Decidiamo per 
il trasbordo partendo dall'artificiale e proseguendo lungo la strada. Più avanti 
troveremo un'altra goletta con due salti in rapida successione. Il livello è 
troppo alto per poter tentare. Il trasbordo va fatto a sx e ci si re-imbarca a 
fine gola. La terza gola che incontreremo seppur stretta ed alta non darà 
problemi. Allo sbarco presso San Juan de Plan troviamo Chiara e Francesca ad 
attenderci. Ci hanno scortato per tutta la discesa deliziandoci di preziose 
foto. 

Marco Panebianco sul Cinqueta
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Stefano Spigno sul Cinqueta/color>
Dopo il Cinqueta ci dirigiamo verso Ainsa dove percorreremo la fantastica gola 
del Vellos, torrentino eccezionale lungo una gola ancora più indescrivibile. La 
gola fa parte di un parco totale dove tutto è fortemente vietato così come il 
nuoto e la canoa, l'eventuale multa si aggira sui 3 000 eur
.

Gola del Vellos/color>
Tramite la gola del Vellos si può arrivare a Broto, sbarco del Rio Ara che 
percorreremo il giorno successivo. 
L'imbarco del Rio ARA (4° con 1 rapida tra il 4 e il 5 secondo i livelli) rimane 
circa 200 metri sotto il ponte dell'inizio del Parco National dell'Ordesa y 
Monte Perdido, continuando sulla strada sterrata arriverete sul affluente 
Burajuelo che percorreremo l'ultimo giorno della ns. avventura pireneica 
Il primo tratto è classificabile di 4° grado per circa 5 km. La rapida più 
impegnativa è in corrispondenza di dei resti di una passerella, la rapida 
successiva è da ispezionare in quanto a sx è sifonata, comunque c'è un ottima 
via sicura sulla dx. 
Nei pressi del paesino di Torla, circa a metà percorso troverete un artificiale 
che consigliamo di trasbordare, questo manufatto delimiterà la parte inferiore 
del percorso fino a Broto. 
Questo tratto del rio Ara rimarrà intorno al 4°-
 

Michele Ramazza ingresso 
rapida passerella del rio Ar/color>a
 

Fred sul rio Ara /color>
 

Michele nello spot imbarco Ara inferiore
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A Broto Vi consigliamo di andare a vedere la cascata che arriva in paese 
dall'affluente di dx. 
 

Foto artistica di Panebianco sulla cascata presso Broto/color>
Procedendo per la N-260 raggiungiamo in serata l' Aragon Subordan, anche qui la 
gola è molto bella, la parte inferiore, 5-6 km a monte dell'abitato di Hecho 
"gola dell'infierno" è sconsigliata per passaggi sifonati ed impossibilità di 
uscire sempre dalla gola. Optiamo per la goletta superiore che discenderemo la 
mattina sucessiva. Il torrente è tutto seguito da una strada a tratti asfaltata 
e decidiamo di imbarcarci a valle di una rapida particolarmente ostruita a monte 
della prima gola del torrente.Purtroppo un albero nell'alveo ci obbliga ad un 
trasbordo un po laborioso il torrente giudicabile in 4° per quanto percorso non 
ci soddisfa particolarmente, sbarchiamo prima della gola dell'infierno ed 
essendo ancora presto decidiamo di andare verso il Veral sebbene le informazioni 
ricevute dai veronesi diano notizie di livelli scarsi. 
Come detto il livello è basso ma la gola è così bella che decidiamo di 
percorrerla ugualmente. L'imbarco è al secondo ponte che si trova dopo aver 
superato l'abitato di Anso risalendo la valle. La gola, specialmente nella prima 
parte è molto bella e a detta di un contadino locale può essere percorsa anche 
con livello alto. Nella gola non ci sono particolari pericoli. Difficoltà 3-4. 
Siamo sbarcati circa 6,5 km a valle, in corrispondenza del primo sterrato che 
porta verso il fiume. 
Siccome è tardi ne approfittiamo del bel posto dello sbarco in riva al fiume e 
ci organizziamo per una bella grigliata serale. 
La mattina dopo, visioniamo il rio Esca, e causa livello scarso decidiamo di 
proseguire per il rio Gallego, percorso che sicuramente avrà acqua in quanto a 
valle di un bacino idroelettrico
. 

Guido nel primo spot del 
Gallego
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L'imbarco è poco a valle della diga del sulla A-132 6,5 km a monte de Paese di 
Murillo de Gallego.
Il fiume è di circa 25 metri cubi con difficoltà medie di 3°+ e molte zone per 
giocare. Scendiamo tutti e chi non è mai stato in zona avrà la bella sorpresa di 
un paesaggio mozzafiato 
 

Francesca e Lorenzo Tosi sul 
Gallego/color>
 
Durante la discesa, i Mallos de Riglos che incantano non poco. Attenzione, la 
rapida proprio di fronte ai Mallos, a dx è sifonata, si consiglia ispezione, a 
sx si passa. Difficoltà 3+
La sera dormiamo allo sbarco e la mattina successiva lasciamo Lorenzo a Huesca, 
poi via Saragozza prenderà il suo volo di ritorno per la Danimarca, chissà se la 
Spagna l'ha fatto innamorare e tornerà a lavorare in terra iberica ?
Sabato 29 ci porta sul Burajuelo, affluente del rio Ara precedentemente 
descritto. Ci imbarchiamo al rifugio, quasi a fine strada, il percorso è di 
circa 5 km e le difficoltà sono spesso di 5° con 2 rapide che abbiamo 
trasbordato. Troveremo un bel tratto ingolato. Molti tronchi complicheranno la 
ns. discesa obbligandoci ad almeno 2 trasbordi. 
Non sottovalutate questo tratto perché, la gola, i tronchi e la non completa 
adiacenza alla strada danno a questo tratto una difficoltà psicologica maggiore.
 

Marco sul Burajuelo 
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Finito il fiume scolliniamo in Francia tramite il Tunnel d'Araguonet-Bielsa 
sulla A - 138 e la mattina sucessiva ci imbarchiamo sulla Neste d'Aure nei 
pressi di una base rafting a St Lary Maisons e percorriamo il tratto per circa 8 
km (3°) fino al lago. Da rimarcare circa a metà percorso uno sbarramento 
artificiale di circa 8 metri con scivolo dedicato per i canoisti ed apertura 
della chiusa dello scivolo stesso tramite pulsante nelle immediate vicinanze.Troppo 
avanti 
Siamo al penultimo giorno, facciamo una tirata fino al Negrone ed il primo 
maggio facciamo un'ultima discesa con altri amici che nel frattempo ci hanno 
raggiunto.
In ordine sparso hanno partecipato a questa vacanza, Stefano Spigno, Lorenzo 
Cefis, Francesca Ravaioli, Marco Merini, Marco Panebianco, Michele Ramazza, 
Chiara Ingrassia, Guido 
Galvan e Lorenzo Tosi.
 

Il trofeo di Lorenzo/color>