Aquathlon 2005

Testo e foto di Alessandro

 

Acqua bianca in Grecia : quante volte ho ascolatato racconti canoistici di valli sperdute, gole infinite, km di fiumi che ti trasportano verso  emozioni forti e pure indietro nel tempo…ma d’altra parte, miti e leggende, non sono forse nati in  Grecia ?

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Paolo sull'Akeron

 E cosi’ fu : 7 personaggi decisero che era giunto il momento di scoprire il mito:

Paolo il “Deciso” (Canoa Club Novara ) Ilaria il “Mastino” ( Canoa Club Novara ) Ale (il vecchio) ( Kayak Team Turbigo) Diego il “Navigatore” (Orko Kayak Torino) Carlo il “Marcafossi” (Canoa Fluviale Martesana) Ale (il giovane) “Pisolo” (Canoa Fluviale Martesana) Gabriele “il Guerriero da ritrovare” (Canoa Fluviale Martesana)

 

 

Con le cavalcature d’acqua bianca sul tetto , il sorriso e la voglia di andare negli occhi, all’alba (!!!!)  partirono sui fedeli e luccicanti mezzi : “furgo” e “laguna” .

Arrivati al porto , imbarco veloce e via : vento in poppa verso il mito !

Allo sbarco il sole illuminava i loro volti e decisi partirono verso la prima sfida : l’Acheron.

Diego il navigatore ci porta all’imbarco , dice sicuro “ qua’ a sx c’e’ una strada !”.

Due curve dopo , evocata, la strada , piccola piccola , si materializza dal nulla.

Acheron, un nome con una storia .

Una gola con un ingresso stretto , stretto , ….verso cosa ?

Le prime rapidelle scaldano, le altre divertono (III/III+).

Dopo l’ingresso e’ un piccolo paradiso di pareti rocciose che cadono in verticale sull’acqua.

A rovinare l’idilio , un trasbordo obbligatorio : perche’nemmeno gli eroi riescono a spostare le montagne !

Cosi’ felici per aver superato indenni il primo esame si arriva allo sbarco .

In realta’ il pericolo era in agguato .

Camuffato sotto il  volgare nome di “recupero” lo scopriamo il primo giorno e sara’ l’avversario piu’ difficile da battere… in particolare quando , dopo esserci persi in un dedalo di vie senza scritte , si sente Gabriele chiedere : “ma su che fiume siamo scesi?”… qualcuno risponde Trebbia , tratto classico , Marsaglia-Bobbio … lui risponde che non si ricordava che su quel tratto ci fosse un trasbordo…

Comunque , ormai a serata inoltrata , cena sul fiume e partenza verso il Kallarittikos.

Kallarittikos

Chi ha girato per la Grecia centrale, capisce perche’ alcuni miti sono nati in questa terra : il labirinto di Minosse, Ulisse che non trova la strada del ritorno … 7 eroi persi nella notte su strade impraticabili …

Presi dallo sconforto proviamo a chiedere informazioni in una buia locanda di una notte tempestosa …

O meglio la tempesta e’ dentro la locanda : tutti , parlando contemporaneamente , in greco , provano ad indicare una strada , capiamo poco , a parte il fatto che siamo andati totalmente fuori rotta …

Mettiamo insieme le idee e ci riproviamo su una nuova strada : questa volta va meglio …

E giunta fu cosi’ la seconda prova : Kallaritticos-Aracthos

Sulla strada notiamo che c’e’ una compagnia di raft e con sguardo furbo e malizioso ci diciamo : “perche’ non li sfruttiamo per il recupero?” … loro con sorriso affabile ci dicono : “va bene… fanno 20 euri…”

Decidiamo che vale comunque l’investimento … non lo sapevamo ma qualcosa iniziava a girare storto in quella giornata … e difatti il sole che ci aveva accolti in Grecia si iniziava a nascondere dietro grigie nubi …e non sarebbe piu’ uscito fino al ritorno in Italia

Cosi’ tra minacciosi lampi , roboanti tuoni e scrosciante pioggia iniziamo i 23 km di discesa : tempo perfetto per entrare nelle gole della sfida.

Tutto inizia bene : un po’ di onde alte su rapide di III (IV) .

Il volume d’acqua , pero’ , con il proseguire del temporale , inizia ad aumentare visibilmente. Il freddo anche.

Diego fa un brutto bagno nella rapida di ingresso delle gole, non vede le corde da lancio e si fa 500 mt. a nuoto fino a quando Poalo lo “estrae” dall’acqua.

Riusciamo a fermare la canoa solo dopo altri 600 mt. a causa della mancanza di spiaggette/morte.

A questo punto Diego non se la sente di affrontare il bagno necessario per arrivare alla sua canoa .

Unica soluzione , a parte la notte in gola, rimane provare a fare una discesa a tutta velocita’ (iniziavano ad essere le 18…) , in modo da  uscire dalle gole e  chiedere aiuto , magari alla compagnia di raft .

La speranza e’ che si possa fare una discesa al volo per recuperare in gommone Diego e Paolo che si ferma con lui.

Detto , fatto : questa volta la dea fortuna ci assiste : voliamo sull’acqua e ci fermiamo al primo ponte dopo la confluenza con l’Arachtos.

Gentilissimi greci trovati sul ponte , ci aiutano a contattare la compagnia di raft Soccorsi velocissimi : in meno di un’ora il gommone era in acqua … e dopo un'altra ora li vediamo sbucare da un fiume ormai marrone (continuava a diluviare …) tutto bene, ma i nostri eroi questa volta devono ringraziare la buona sorte …

Abuffatta colossale per cena, con abbondante vino e brindisi finale per esorcizzare i fantasmi della giornata.

Nella notte trasferimento verso la Grecia centrale.

…. Lunghissimo trasferimento che continua il giorno dopo …

Carlo scalpita : “non si puo’ restare un giorno senza steccare un fiume!”

Paolo lo segue : “stiamo perdendo troppo tempo per fare colazione !”

Ale il giovane , essendo Pisolo … dorme rilassato.

Decisione sul momento : proviamo con l’Agrofiotis “… che tanto e’ sulla strada…” ,

Peccato che il nemico numero uno , ovvero le strade della Grecia, e’ sempre in agguato : per arrivare al paese di Trovato sull’Agrofiotis affrontiamo un duro sterrato di una 40ina di km …

Risultato : oggi non si “stecca nulla”…ed a Paolo viene la febbre

In compenso si fa un tranquillo campeggio in un paese fantasma dove non si trova anima viva … atmosfera quasi da film horror … suoniamo anche le campane per vedere se esce qualcuno…

Ad un km troviamo finalmente l’immancabile taverna dove con allegria ci vengono offerti birra e grappa …dicono che anche a Genova succeda la stessa cosa : si entra in un bar ed il proprietario felice per avere clienti stranieri , ti offra libagioni in abbondanza …

Manca solo una telecamera per riprendere Ilaria che alla 2a grappa pensa di capire il greco …

Ma gli eroi hanno una missione : la terza sfida , l’Agrofiotis.

Invero l’acqua nei primi km non e’ molta per una sfida in piena regola…anzi e’ davvero scarsa

Paolo, Carlo e Gabriele decidono comunque di imbarcarsi subito (IV / V con piu’ acqua) gli altri invece da sotto dove la confluenza con un affluente regala un un po’ di volume (tratto di III-III+).

Gole profonde e splendide in paesaggio da favola con fontane che escono dalle pareti verticali ricoperte di muschio … insomma la “normalita’” dei fiumi greci…

Felici e ripagati ripartiamo alla volta del Krikkello.

Sulla strada pero’ incrociamo altri amici e , delusione , scopriamo che il mitico fiume non ha acqua … peccato.

Ripieghiamo allora sul Karpenissiotis che e’ li vicino : c’e’ un buon livello e poi si puo’ continuare la discesa sul Trikeriotis.

La cosa rende immediatamente felice Carlo che vede la possibilita’ di fare la doppietta e recuperare il giorno in cui non ha steccato nulla…

Gabriele nel frattempo scopre di non essere in val Trebbia … ma non si sente sicuro della cosa e chiede : “oggi si fa l’Aveto?”….

Paolo guarda l’ora dell’imbarco e sconsoloto commenta “… troppo tempo per la colazione…”

Ale , il giovane , si sveglia un momento e mangia due cracker rigorosamente non salati…

Primi km di fiume con passaggi continui di IV scuotono pero’ decisamente il gruppo … Ilaria diventa “il mastino” con ripetuti eskimi , Gabriele cominicia a sentirsi ancora guerriero (anche se si ricordava l’Aveto piu’ facile…) , Carlo felice per la doppietta salta tra le rapide e riprende tutti con l’immancabile telecamera , Paolo il Deciso apre e pennella tutti i passaggi , Ale il giovane si sveglia,  fotografa , pagaia e sorride … a volte facendo tutto insieme , Ale il vecchio … guarda la moglie eskimare e prega…

Doppietta fatta per una discesa totale di ca 20 km con il Trikeriotis molto piu’ tranquillo (II-III) , piu’ scenografico…ma purtroppo sempre piu’ freddo!

Partenza in nottata (ormai non si perde tempo a dormire… altrimenti Paolo taglia davvero la colazione! ) verso il Kammenitikos sulla strada per tornare verso il nord .

Campeggio nel parcheggio di una stazione sciistica ad una temperatura di 4 gradi…

Carlo al culmine della felicita’, scopre che puo’ fare la 2a doppietta : il Kammenitikos sfocia infatti nell’Achelos …ergo si fanno tutti e due.

Il recupero comunque e’ sempre il nemico numero 1 : in questo caso raggiunge proporzioni bibliche : 2 ore per lasciare il “furgo” allo sbarco percorrendo un improbabile sterrato, che meglio sarebbe chiamare mulattiera.

A peggiorare le cose il tempo : dal famoso temporale sul Kallarittikos il brutto tempo ed il freddo ci perseguitano e le due ore di attesa gelano gli eroi.

Il Kammenitikos e’ pero’ bello con continui passaggi di III+ , acqua trasparente e gole da applauso. A meta’ strada si imbarca Diego e decisi pagaiamo verso l’Achelos.

E’ tutto molto bello , ma davvero molto  freddo, tanto che ormai non si perde piu’ tempo a fare foto. Allo sbarco e’ una corsa verso i vestiti asciutti.

In nottata spostamento verso il Mileapotamos attraverso passi alpini coperti ancora dalla neve ed immersi nella nebbia …arriviamo alle 3,30 di notte …e questa volta rischiamo davvero anche di saltare la colazione .

Mileapotamos : questo e’ il suo nome, la nuova sfida.

Questa volta sono solo in tre (Paolo, Carlo, Gabriele) : il fiume molto alto ed il freddo intenso hanno fatto selezione.

Tratto del black canyon (IV/V) .

Gabriele , il guerriero , e’ finalmente tornato ed il suo sorriso allo sbarco e’ pieno, anche se non ha ancora capito su quale fiume e’ sceso …

Carlo e Paolo sono due bambini felici per aver giocato tutto il giorno.

Il fiume e gli onori sono per loro.

La spaghettata a fine giornata e’ per tutti ed il vino scorre quasi quanto il fiume …

In serata/nottata ( ormai dormire e’ un optional) ultimo  lungo  trasferimento verso il Voidomatis.

Si campeggia allo sbarco dove si trova un gruppo di amici e si beve birra insieme

La compagnia e’ allegra : si prende un po’ sotto tono il fiume del giorno dopo che si pensa sia facile facile …quasi una passeggiata

Gli amici avvisano che non e’ proprio cosi’ …

Gabriele incautamente annuncia che ha fatto la vacanza senza fare ne’ eskimi ne’ bagni …

Poi inizia a piovere e continuera’ a diluviare per tutta notte…

La mattina sveglia presto , ci portiamo all’imbarco dove il primo impegno e’ quello di affrontare i 40 min. di sentiero per arrivare sul fiume…

In realta’ l’imbarco preciso non lo troviamo : ci aspettavamo , dalle descrizioni avute, di vedere un fiume nascere da una ampolla/cascatella e da li’ partire .

Noi non troviamo nulla di tutto questo e anzi vediamo un fiume scendere direttamente dalla montagna : scopriremo dopo che ci stavamo imbarcando , un po’ perplessi,  sull’ultimo tratto del Vikos , gonfio per le piogge della notte , prima che questo diventi il Voidomatis

Ci troviamo cosi’ a scendere su un fiume con un livello molto alto e , per i primi 3 km ca.,  le rapide sono tecniche , discretamente lunghe e di volume (IV/IV+) … insomma non e’ proprio la passeggiata che ci aspettavamo !

Ilaria tira fuori le unghie (e le orecchie del casco …) per fare un eskimone nella rapida piu’ impegnativa … Gabriele dopo l’annuncio della sera precedente non poteva far altro che finire a bagno … adrenalina e sensazioni forti per tutti , circondati da un acqua blu cobalto e gole maestose …

Solo il freddo ci condiziona un po’ e non c’e’ molta voglia di fermarsi a fotografare.

Un ultima giornata di canoa comunque da ricordare  .

 

… e le ultime bottiglie furono cosi’  aperte per festeggiare la riuscita dell’impresa , un viaggio splendido in una terra antica ed unica …certo ci fosse stato un po’ di sole! …E poi via verso Iogumenitsa a prendere il traghetto di ritorno sul quale, le parole che piu’ si sentivano nell’aria erano : “Costa Rica ? Marocco ? Corsica ? California ? … dove andiamo il prossimo anno?”

Acheron

Ilaria

Diego

Paolo

Ale

Acheron

Carlo

Il gruppo

Acheron

Ale sull Acheron

Acheron

Ila

Carlo

Diego

Paolo

Paolo

Kallaritticos

Gabriele

 

 

Nota: per descirizione tratti e dettagli sulle difficolta’ , noi abbiamo fatto riferimento ( trovandoci molto bene ) alle seguenti fonti :

 

sito : www.teamadara.com

 

libro : Greco The Wild Rivers of Greece (di Bettinger)

 

 

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